Descrizione
L’orologio installato nel campanile della Chiesa Madre di San Giovanni Battista rappresenta un capolavoro di ingegno meccanico e patrimonio culturale. Questo straordinario strumento del tempo è frutto del genio di Salvatore Gramisci, inventore autodidatta nato a Plataci nel 1881. Già da bambino, Gramisci trascorreva ore ad osservare incuriosito l’orologio del campanile, affascinato dal gioco complesso di ruote e meccanismi. Quell’interesse precoce si trasformò in una vocazione che lo portò a rivoluzionare la meccanica degli orologi da torre con una delle sue invenzioni più note: il Sistema Gramisci.
A differenza dei tradizionali orologi dell’epoca, caratterizzati da un’ingombrante struttura meccanica basata su tre pesanti contrappesi e una fitta rete di ruote dentate, Gramisci riuscì a semplificare radicalmente il sistema. Il suo orologio, infatti, funzionava con solo due ruote e mezza e un unico peso-motore, riducendo così complessità, manutenzione e dimensioni. Questa innovazione non solo ottimizzava lo spazio all’interno dei campanili, ma garantiva anche una maggiore precisione e durata nel tempo.
Grazie al sostegno delle autorità locali e della comunità religiosa, Gramisci riuscì a brevettare il suo meccanismo a Roma e a installare diversi esemplari nei campanili dei paesi del territorio, tra cui proprio quello della Chiesa di San Giovanni Battista. L’orologio è ancora oggi visibile, testimonianza concreta di un sapere artigianale straordinario nato dalla pura osservazione e dall'intuito, senza alcuna formazione tecnica o accademica.
Il Sistema Gramisci è un perfetto esempio di innovazione popolare, capace di sfidare la tecnologia ufficiale del suo tempo. Salvatore Gramisci, pur con una scolarizzazione limitata alla terza elementare, fu in grado di immaginare, progettare e costruire dispositivi sofisticati, tra cui organi, bilance, strumenti musicali e sistemi di sicurezza domestici. Il suo orologio non è solo un meccanismo per misurare il tempo: è simbolo di una comunità che riconosce l’importanza del genio locale e lo trasforma in memoria collettiva.
Il valore delle sue invenzioni superò presto i confini locali: nel 1912 fu invitato all'Esposizione Internazionale di Parigi, una delle manifestazioni più prestigiose dell’epoca. Qui ricevette la medaglia d’oro e fu nominato membro della Giuria d’Onore, un riconoscimento straordinario per un inventore autodidatta proveniente da un piccolo paese del sud Italia. Questo evento segnò l'apice della sua affermazione internazionale e confermò l’eccezionalità del suo contributo tecnico.
L’orologio della Chiesa Madre diventa quindi una macchina del tempo nel senso più profondo: ci ricorda che il progresso può nascere dall’ingegno più umile, e che la bellezza della scienza meccanica si può esprimere con semplicità e precisione. Ancora oggi, le campane scandiscono le ore grazie a quel congegno ridotto all’essenziale, capace di resistere a decenni di intemperie e mutamenti.
Visitare Plataci e soffermarsi sotto la torre campanaria significa ascoltare il battito lento ma regolare di una memoria viva, fatta di ferro, ruote e silenziosa dedizione. Un patrimonio di cui andare fieri, non solo per il valore tecnico dell’invenzione, ma per il messaggio universale che trasmette: con la curiosità, l’osservazione e la passione, anche un ragazzo senza mezzi può lasciare un segno indelebile nella storia di un’intera comunità.
Modalita di Accesso
Durante le funzioni religiose
Galleria di immagini
Chiesa di San Giovanni Battista
Campanile
Chiesa di San Giovanni Battista
Facciata Esterna
Iconostasi Chiesa Madre
Dove
Centro storico di Plataci - 87070
Contatti
Pagina aggiornata il 19/06/2025 15:35:00