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11 - Murales - Chiavi, tessuti e ricordi familiari: un murales sulla memoria e sull’identità arbëresh di Plataci.
11 - Murales - Chiavi, tessuti e ricordi familiari: un murales sulla memoria e sull’identità arbëresh di Plataci.
Chiavi, tessuti e ricordi familiari: un murales sulla memoria e sull’identità arbëresh di Plataci.
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Descrizione
Un tavolo colmo di oggetti: una chiave, un cappello, panni decorati, frutti, fotografie, appunti e una lettera scritta in lingua albanese. Il murales rappresenta un piccolo altare domestico della memoria, un insieme di frammenti che raccontano l’identità culturale della comunità arbëresh di Plataci.
Tutto è disposto con cura, come a voler conservare i ricordi più intimi di una casa, di una persona amata, di una vita vissuta. Sulla lettera spiccano parole struggenti in lingua albanese:
“O i bukuri im Dashuri, Prej se të lashë, nuk të kam parë më”
traducibile come: “O mio bel Amore, Da quando ti ho lasciata, non ti ho più rivista.”
Un messaggio d’amore lontano, forse di un emigrato o di un soldato, che custodisce il dolore e la nostalgia di un’assenza.
Il panno rosso con l’aquila bicipite – simbolo della cultura arbëresh – si contrappone ai fogli ingialliti e ai disegni che ritraggono scene di vita quotidiana.
Il murales è una vera e propria narrazione visiva che restituisce dignità alla dimensione privata, rendendola collettiva. È un’opera che invita lo spettatore a entrare in punta di piedi nella storia di una famiglia e, per estensione, nell’anima di un intero popolo.
Un’opera delicata, silenziosa, eppure capace di raccontare tutto ciò che le parole spesso non riescono a dire. Un elogio alla memoria, ai legami, al sentimento della distanza e all’identità che resiste nel tempo.
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